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Etica

Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân

"Cattolici e istituzioni pubbliche. Nuove difficoltà?", è il titolo del comunicato dell'Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa (www.vanthuanobservatory.org), presieduto dall'Arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi, che qui riportiamo integralmente e che La Nuova Bussola Quotidiana fa proprio.

Le enormi pressioni a favore del riconoscimento delle convivenze e del matrimonio omosessuale, che assumono ormai le caratteristiche di una prepotente ondata che adopera ogni mezzo per imporsi, presentano un lato molto problematico su cui pochi riflettono. Quando sono le istituzioni a farsene protagoniste si pone il grave problema dell’obiezione di coscienza nei confronti delle istituzioni. La storia dell’impegno sociale e politico dei cattolici ha alle sue origini, alla fine dell’Ottocento, una tale obiezione di coscienza. Non si vorrebbe tornare a quella situazione, ma le spinte perché questo avvenga sono molto forti.

Fonte: www.avvenire.it -

 

In qualunque lingua lo si voglia pronunciare, l’embrione è sempre «uno di noi». Per sostenere l’iniziativa omonima promossa dai Movimento per la vita nei Paesi dell’Unione europea, che punta a raggiungere un milione di firme nel 2013, è online il sito www.oneofus.eu.

 
Per aderire si può anche cliccare direttamente sulla pagina dell’Unione europea che presenta l'iniziativa. In calce, il pulsante «Dichiarazione di sostegno» apre il Modulo di dichiarazione, nei cui campi va indicato anche il numero di un documento d’identità valido e il proprio indirizzo. Validando le caselle sull’informativa per la privacy e la dichiarazione di autenticità dei dati, si clicca sull’invio e si completa la procedura. ​
Con questo articolo Riccardo Marletta, avvocato e membro della Libera Associazione Forense, comincia l'analisi dei disegni di legge in discussione in commissione al Senato per arrivare a una legge sul fine vita da più parti auspicata. Oggi sono presi in considerazione i ddl MARINO (Pd), TOMASSINI (PdL) e MASSIDDA (PdL) che potrebbero segnare il rischio di una deriva verso nuovi "casi Englaro". I temi eticamente sensibili, come vedremo, sono assolutamente trasversali agli schieramenti.

Prima parte

A seguito della vicenda giudiziaria di Eluana Englaro una larghissima parte dell'opinione pubblica è ormai fermamente convinta della necessità di una legge che disciplini il fine vita.

 

Alcun giorni fa anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rispondendo a un appello a favore della vita di Eluana presentato dal Movimento per la Vita, ha sottolineato l'urgenza dell'introduzione di una normativa in materia.


donna-incintaComitato Verità e Vita - È ripartito in Italia il dibattito sull'aborto e sulla legge 194. È un fatto molto positivo, perché significa che dopo quasi trent'anni di aborto di Stato, la ferita non si è ancora rimarginata. Chi sperava di mettere una pietra tombale sulle istanze dei più deboli e indifesi, quei nascituri che non votano e non rilasciano interviste, dovrà rassegnarsi.
Una battaglia persa in partenza? A giudicare da certe reazioni isteriche, sembrerebbe di sì. Ma anche l'indipendenza dell'India appariva un miraggio prima di Ghandi. Anche l'apartheid in Sudafrica sembrava invincibile, e poi venne Mandela. Dunque: ben venga un nuovo dibattito sulla legge 194. A patto però che sia una discussione seria.

Ci permettiamo di segnalare tre punti essenziali.

Primo: il nodo gordiano da sciogliere è quello dell'autodeterminazione della donna. La 194 non è una buona legge applicata male. Al contrario la norma ottiene quello che vuole e che promette: che la donna possa decidere in modo arbitrario della vita del proprio figlio. Si tratta di verificare se sia giusto che l'ordinamento consenta questo potere di vita e di morte illimitato.

Secondo: occorre che la politica decida se l'aborto è un atto indifferente per il legislatore. In Germania, la Corte costituzionale di Karlsruhe si è pronunciata per ben due volte sull'argomento. Ripetendo con coraggio una scomoda verità: abortire è sempre un atto contrario al diritto fondamentale di ogni uomo alla vita. Lo è anche - o forse perfino di più - quando la vittima è ammalata perché, dissero i giudici tedeschi, già una volta nella nostra storia abbiamo accettato che si discriminassero gli handicappati e gli ammalati. In Germania l'aborto è purtroppo legale, ma resta fermo che ogni volta che lo si commette si compie un atto illecito, che non viene punito solo per ragioni di opportunità sociale.

Terzo: si deve capire in che modo il legislatore può tentare di dissuadere la pratica dell'aborto.

di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro. Il Papa suona le sue campane contro i Pacs, e a sinistra la banda dei soliti noti punta i suoi cannoni verso il Vaticano.

Piovono parole di fuoco contro la Chiesa e il Pontefice, in una sequenza pirotecnica che vede comunisti e verdi, radicali e diessini gareggiare a chi la spara più grossa. Domanda: che cosa dicono quei cattolici che governano stando a braccetto con chi prende a schiaffi Benedetto XVI?
Tacciono. Eppure il piattino avvelenato che il centrosinistra sta preparando alla nazione, cattolici che hanno votato Prodi compresi, è sotto gli occhi di tutti. Dai Pacs all'indulto, passando per le norme sulla tossicodipendenza: nulla che sia anche larvatamente cattolico.