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commissione giustiziaGabriele Marconi fonte Facebook

Credo sia utile ricordare che il PD alla Commissione Giustizia della Camera l'altro ieri ha ritirato una proposta di legge sulle madri detenute per il fatto che fossero stati presentati emendamenti della maggioranza - in certezza di approvazione - che andavano a rimuovere la deroga carceraria per criminali in grave recidiva per la flagranza di reato durante la gestazione.
Gli emendamenti prevedevano anche l'allontanamento del neonato e l'avvio dell'iter di adozione.
Il caso tipico delle criminali altrimenti impunite che si vanno a colpire è quello di borseggiatrici - tipicamente "nomadi" di etnie romanì - che nonostante decine di capi d'accusa e condanne a loro carico, per il fatto che sono regolarmente gravide (e premeditatamente tali per evitare la pena) riescono ad evitare qualsiasi forma ed estensione di carcerazione, indirizzando poi i bambini con cui si sono fatte scudo in gravidanza fin dalla più tenera infanzia all'accattonaggio (per i medesimi sfruttatori che impongono alle madri la condotta criminosa), costringendoli peraltro a rimanere lontani dai percorsi scolastici.
Credo sia utile ricordarlo perché ci dimostra come il Partito Democratico sia pienamente disponibile a garantire lo sfruttamento sistematico di nascituri, della gravidanza, di neonati e bambini da parte di criminali schiavisti, di modo che rimangano impunibili. Che sia la surrogazione di maternità o altro.

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A questa sintetica e corretta dichiarazione dei fatti aggiungiamo anche che è compito dello Stato, nel suo mandato costituzionale, operare una scelta suppletiva e cautelativa della Persona.
Quando lo Stato, in situazioni gravi, interviene sulla Responsabilità Genitoriale non disconosce il legame unico benché mosso da situazioni (e in questo caso da intenzioni) disordinate ma "supplisce" ad una "responsabilità genitoriale" che non si può oggettivamente esprimere e che vizia il contenuto medesimo di tale esercizio, comunque pre-Costituzionale. Insomma uno Stato che lavora bene non si comporta da "Stato etico" togliendo qualcosa che non gli appartiene per natura stessa ma lo supplisce in maniera cautelativa sia per il Bene della Persona innocente, il figlio, sia per la tutela del genitore che è incapace di esercitare correttamente il suo Diritto e il suo Dovere, ed, in ultimo, a tutela del Bene Comune.

Invece la mentalità ego-riflessa da Stato etico, ruba i bambini ai genitori in tante forme e in tanti modi "feriali" e, la regola del mercato, sostiene a pieno regime una vera e propria tratta dell'umano con la pratica dell'Utero in affitto.

Un partito, di qualunque colore ed orientamento prassico, che non riconosce queste differenze Etiche e in punta di Diritto, è votato a non promuovere il Bene comune e a deformare il Principio di Persona che regge tutto il nostro ordinamento.

dalla Redazione de ilcattolico.it - Paolo Cilia