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© www.tempi.it - 26 giugno 2013

La Corte Suprema americana ha bocciato con 5 voti contro 4 il cosiddetto “Defense of Marriage Act” (Doma), la legge federale firmata da Clinton nel 1996 che definisce ufficialmente il matrimonio come unione tra un uomo e una donna. La Corte ha permesso così ai coniugi dello stesso sesso sposati negli stati che riconoscono il matrimonio gay di godere in tutto il suolo federale degli stessi benefici delle coppie tradizionali per quanto riguarda tassazione, sanità e pensioni.

In un comunicato della Conferenza episcopale Usa firmato dall’arcivescovo di New York Timothy Dolan, si definisce questo un «giorno tragico per il matrimonio e per la Nazione» perché «la Corte Suprema ha sbagliato». OBAMA GONGOLA. Il presidente Barack Obama ha accolto la notizia della bocciatura del Doma con un tweet entusiasta: «La sentenza è uno storico passo avanti verso l’uguaglianza». Ora potrà cavalcare la vittoria in una battaglia che aveva da tempo fatto sua. Come ha scritto Tempi due mesi fa, infatti, il presidente «ha fatto tutto ciò che era in suo potere per propiziare un verdetto favorevole. Innanzitutto ha dato ordine al dipartimento di Giustizia di “far rispettare, ma non difendere” il Doma presso i tribunali federali, una dichiarazione de facto di incostituzionalità che difficilmente potrà lasciare indifferenti i pur imparziali giudici. Prima ancora aveva dichiarato la fine della sua “evoluzione” sulla questione gay: dopo anni di riflessioni Obama ha concluso che devono godere degli stessi diritti delle coppie eterosessuali».

CALIFORNIA, PROPOSITION 8 A RISCHIO. All’esame della Corte c’era anche un ricorso contro una sentenza di un tribunale della California che ha dichiarato incostituzionale la cosiddetta “Proposition 8″, la modifica alla costituzione dello stato approvata da un referendum nel 2008 che limitava la definizione di matrimonio alle unioni uomo-donna. Lasciando invariata quella sentenza, i giudici del massimo organo di giustizia americano oggi hanno di fatto dato alle autorità della California la possibilità di reintrodurre le nozze omosessuali.
 



Usa, strappo sulle nozze gay
I vescovi: «Un giorno tragico»


La Corte Suprema degli Stati Uniti spiana la strada ai matrimoni gay evitando di decidere sulla Proposition 8, la legge della California che mette al bando le nozze omosessuali. I saggi federali rimandano la decisione ad una corte dello Stato con indicazione di abolire la legge. La Corte Suprema, infatti. ha di fatto bocciato il Defence Marriage Act (DOMA), la legge federale americana secondo cui il matrimonio è solo tra uomo e donna.

In un comunicato della conferenza episcopale americana, firmato dal presidente, l'arcivescovo di New York Timothy Dolan, i vescovi esprimono il loro rammarico: "E' un giorno tragico per il matrimonio e per la Nazione, la Corte Suprema ha sbagliato".

Il presidente Usa, Barack Obama, in un tweet commenta con entusiasmo il giudizio della Corte Suprema: «La sentenza sui matrimoni gay rappresenta un passo storico verso l'eguaglianza». La comunità gay americana gioisce, perché le nozze omosessuali ora sono parificate a quelle etero in 12 Stati su 50.

© www.avvenire.it



Supreme Court Decisions on Marriage: 'Tragic Day for Marriage and our Nation,' State U.S. Bishops