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Ringraziamo l’on. Luca Volonté (*) per l’opportunità di questa breve chiacchierata su temi etici attuali.

Onorevole cosa pensa dell’ultimo “regalo” lasciato dall’ex ministro delle pari opportunità e che gira come pubblicità RAI?

La pubblicità progresso che da qualche settimana sbandiera l'essere gay come fosse un traguardo da raggiungere, non solo è dannosa, ma non combatte nessuna forma di discriminazione nei confronti della omosessualità. L'unico obiettivo che coglie è una pubblicità esplicita verso una forma di omosessualità, quella sbandierata e urlata da alcune associazioni (per lo più legate alla sinistra). Stupisce l'orario scelto per la programmazione e che la decisione sia presa dal Governo Presieduto da Mario Monti. Non faccio colpa al Premier, ma che esistano funzionari del Ministero Pari Opportunità dediti solo alla promozione di gay, lesbiche e transgender è un fatto scandaloso. Non sono più discriminati oggi in Italia i giovani che voglio creare una famiglia, dove sono per loro le pari opportunità?

Si poteva fare qualcosa e cosa si può fare ora?

Certo che si può fare qualcosa, magari invadere la Presidenza del Consiglio dei ministri e della Rai di lettere di protesta, certo i rappresentanti dei genitori negli organismi di controllo della pubblicità e della televisione potrebbero svegliarsi


Nella mia ingenuità dei meccanismi dei Ministeri pensavo che in qualche maniera i ministri cattolici al governo siano stati, con il loro silenzio, accondiscendenti..

Non necessariamente accondiscendenti, certo sono stati distratti e sopratutto non hanno chiesto alle loro segreterie di monitorare i messaggi televisivi sponsorizzati dalla Presidenza del Consiglio.


San Felice III papa diceva che “l’errore cui non si resiste viene approvato, la verità che non viene difesa viene oppressa”. Il suo lungo e fruttuoso lavoro in Europa le ha insegnato qualcosa che, in modo particolare, desidera condividere?

San Felice III aveva e ha tutte le ragioni di affermare ciò. Nella mia esperienza europea, fruttuosa e combattiva, ho dimostrato per grazia di Dio, che è non solo possibile combattere buone battaglie con dignità, argomenti e coraggio ma si possono anche vincere molte buone battaglie per difendere la natura umana e la ragione. In Europa la sfida è tutt'altro che persa, mancano combattenti coraggiosi e preparati, ma ci sono buoni esempi …


famiglia-5Nel suo sito personale leggiamo “Valori cristiani sempre”. Ed è vero. Tuttavia nel mondo cattolico in politica sembra sia saltata la grammatica del “Diritto naturale e della morale naturale”, che è, in certo qual modo condizione comune, oggettiva e previa di ogni credo religioso. Una condizione previa che illumina anche i padri costituzionalisti di taglio più sociale. Che cosa è successo?

Nulla di strano, nell'arena pubblica c'è spazio per la chiarezza della testimonianza cristiana e ci deve essere spazio per l'argomentazione sul diritto naturale e la morale naturale, uno spazio quest'ultimo che cerea ponti con gli ortodossi,i laici,i musulmani uniti sul valore della vita e della famiglia.
Nella mia stessa esperienza di questi anni è chiarissimo il rispetto che io ho nei confronti dei'nemici' di vita e famiglia, altrettanto chiaro è il loro rispetto per le mie convinzioni e ragioni. Nelle assemblee legislative è bene sapere da che parte stanno i protagonisti e altrettanto positivo è lo scontro di idee, l'accettazione dei risultati del voto, il rispetto delle chiare diversità. La melassa che troppo spesso si nota, non solo nella vita politica, la tiepidezza diffusa non le apprezzo.


La Chiesa, nella sua gerarchia, com’è giusto, di tanto in tanto interviene facendo appelli alla politica, sia per quanto riguarda i principi non negoziabili sia per gli aspetti ad essi legati del bene comune. Ma se Lei, come cattolico in politica, dovesse fare un appello, una richiesta alla Chiesa nei suoi pastori, cosa chiederebbe?

Ripeto quello che ho detto con chiarezza all'incontro per l'Anniversario della fondazione della CCEE, conferenze episcopali europee, a Roma lo scorso autunno:cari vescovi fidatevi dei laici cristiani, state vicino ai politici nella quotidianità, non abbiate paura delle meravigliose e esaltanti sfide che l'Italia e l'Europa stanno vivendo.


Cosa chiedere, nel piano dei temi etici, alla nuova squadra di governo?

Al nuovo governo chiederei solo tre cose:
- riforma dei consultori e applicazione 194 nella parte che prevede adattabilità (costo zero);
- rimodulazione buono scuola (modello Moratti) per famiglie che scelgono scuola pubblica parificata;
- rimodulazione fiscale (entro 5 anni) con deduzioni in base età figli e nonni.

Onorevole, Grazie del suo lavoro e a presto.

Grazie a te Paolo e seguiamoci.



intervista a cura di
Paolo Cilia in arte Paul Freeman




(*) Dal sito ufficiale dell'On. Luca Volontè - www.lucavolonte.com

Luca Volontè nasce a Saronno, in provincia di Varese, il 17 marzo 1966. E' sposato e ha due figlie. Si laurea nel 1993 in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Milano. Nella stessa facoltà è responsabile dei Cattolici Popolari del Movimento di Comunione e Liberazione e, in quella veste, nel 1990, invita il Prof. Rocco Buttiglione a tenere una lezione sul bicentenario della Rivoluzione francese. E' quella l'occasione in cui ha inizio il rapporto di amicizia con l'attuale Presidente dell'Udc e Ministro per le politiche Comunitarie, grazie al quale, nell' ultimo biennio degli studi universitari, il giovane Volontè partecipa, nell'estate del 1992 e del 1993, ai Seminari di Studio Internazionali dell'Accademia Superiore di filosofia del Principato del Liechtestein. Nel settembre del 1993 inizia a lavorare nello showroom della Filanto s.p.a. di Milano dove, parlando delle esperienze dei seminari estivi con il titolare dell'azienda, già presidente della Fondazione Filograna, diviene protagonista del progetto poi sfociato nella nascita dell'Istituto di Studi Giovanni Paolo II, di cui assume la Direzione, con lo scopo di diffondere la Dottrina sociale della Chiesa. Nella realizzazione di questo progetto è coadiuvato dal Prof. Buttiglione e dagli altri docenti dell'Accademia del Liechtestein (Michael Novack, Richard J. Neuhaus, Francesco Cossiga e George Weigel). Nel gennaio del 1994, poco prima di partire per la Georgetown University dove avrebbe seguito un Master di storia delle Dottrine Politiche, raggiunge Rocco Buttiglione a Roma per affiancarlo nella campagna elettorale delle imminenti elezioni politiche.  Eletto Buttiglione alla Camera dei Deputati con il Partito popolare Italiano, fa l'assistente parlamentare fino al Congresso Nazionale del luglio del '94 che vede non solo la nomina dell'amico professore a Segretario Nazionale del PPI, ma anche la sua a Responsabile degli Enti Locali del partito. Nel marzo del 1995, in seguito alla scissione del PPI, è protagonista ancora una volta insieme agli amici Mario Tassone, Rocco Buttiglione e Gianni Panetta, della nascita del partito dei Cristiani Democratici Uniti di cui diviene Dirigente Organizzativo.

Nell'aprile '96 è candidato come capolista nel proporzionale di Lombardia 2 e viene eletto alla Camera dei Deputati dove ricopre la carica di capogruppo del CDU. Quando, nel 2001, il Cdu ed il Ccd si uniscono nel Biancofiore, viene eletto con il sistema maggioritario nella circoscrizione IV (Lombardia 2) - collegio di Busto Arsizio - e assume il ruolo di Capogruppo alla Camera dei deputati.


Inizia una intensa collaborazione istituzionale con il Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e, nel frattempo, il Gruppo Parlamentare si caratterizza per la sua compattezza e per alcune grandi battaglie dall’art. 18 al Patto per l’Italia, dalla legge sull’immigrazione alla regolarizzazione di colf e badanti. Si rafforza, così, la linea politica di Marco Follini: uniti nella coalizione senza rinunciare alla propria identità.Nello stesso periodo prende parte al progetto che vedrà la nascita, nel dicembre 2002, dell'Unione Democristiana e di Centro e l'elezione di Marco Follini a Segretario Nazionale con il più ampio consenso.

Nel settembre 2003 viene riconfermato Presidente del gruppo parlamentare dell' UDC, nelle cui liste viene candidato al Parlamento europeo nella circoscrizione Nord-est.

I temi della vita, della famiglia e della laicità dello Stato lo vedono promotore e attore determinato in molte circostanze, prime fra tutte quella del Referendum sulla legge 40/2004 e quella dell’indagine conoscitiva sulla legge 194.