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Quando la famiglia è minacciata è la pace stessa ad essere a rischio, ha sottolineato il Papa ricevendo questo venerdì a Castel Gandolfo i partecipanti all'Incontro promosso dall'Internazionale Democratica di Centro e Democratico Cristiana (IDC).
L'attività svolta dai partecipanti all'Incontro, ha riconosciuto il Santo Padre, "oggi è resa ancor più difficile dal clima di profondi mutamenti che vivono le nostre comunità".
Per questo motivo, il Pontefice li incoraggia "a proseguire nello sforzo di servire il bene comune", per far sì "che non si diffondano, né si rafforzino ideologie che possono oscurare o confondere le coscienze e veicolare una illusoria visione della verità e del bene".

Tra le sfide odierne segnalate da Benedetto XVI figurano una tendenza che in campo economico identifica il bene con il profitto, l'idea di alcuni per cui la ragione umana sia incapace di cogliere la verità e quindi "di perseguire il bene corrispondente alla dignità della persona", la posizione di chi "valuta legittima l'eliminazione della vita umana nella sua fase prenatale o in quella terminale".

"Preoccupante è inoltre la crisi in cui versa la famiglia, cellula fondamentale della società fondata sul matrimonio indissolubile di un uomo e di una donna", ha proseguito il Papa, osservando che "l'esperienza dimostra che quando la verità dell'uomo è oltraggiata, quando la famiglia è minata nelle sue fondamenta, la pace stessa è minacciata, il diritto rischia di essere compromesso e, come logica conseguenza, si va incontro a ingiustizie e violenze".

Quanto alla libertà religiosa, "diritto fondamentale insopprimibile, inalienabile ed inviolabile, radicato nella dignità di ogni essere umano e riconosciuto da vari documenti internazionali", il Pontefice ha constatato che il suo esercizio "comprende anche il diritto di cambiare religione, che va garantito non soltanto giuridicamente, bensì pure nella pratica quotidiana".

"La libertà religiosa risponde, infatti, all'intrinseca apertura della creatura umana a Dio", che a sua volta "costituisce una garanzia indispensabile per la dignità umana perché ci sono aneliti ed esigenze del cuore di ogni persona che solo in Dio trovano comprensione e risposta".

"Non si può pertanto escludere Dio dall'orizzonte dell'uomo e della storia! Ecco perché va accolto il desiderio comune a tutte le tradizioni autenticamente religiose di mostrare pubblicamente la propria identità, senza essere costretti a nasconderla o mimetizzarla", ha osservato.

"Il rispetto della religione contribuisce, inoltre, a smentire il ripetuto rimprovero di aver dimenticato Dio, con cui alcune reti terroristiche cercano pretestuosamente di giustificare le loro minacce alla sicurezza delle società occidentali".

Il "fenomeno gravissimo" rappresentato dal terrorismo, ha spiegato, "spesso arriva a strumentalizzare Dio e disprezza in maniera ingiustificabile la vita umana".

Questo male della società contemporanea va combattuto "con determinazione ed efficacia, nella consapevolezza che, se il male è un mistero pervasivo, la solidarietà degli uomini nel bene è un mistero ancor più diffusivo".

L'esistenza di aneliti che possono essere soddisfatti solo da Dio è stata riconosciuto anche dall'onorevole Pier Ferdinando Casini nel suo saluto al Santo Padre.

"Siamo consci che la laicità delle Istituzioni pubbliche e degli Stati non può sopprimere l'innato bisogno di religiosità dell'essere umano", ha riconosciuto.

"Non c'è sana laicità senza Dio e la religione!", ha aggiunto.

da ZENIT