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Fino a qui la sua biografia non ha nulla di particolare se non fosse che ad un certo punto decide di parlare un'altra lingua. Nel 2009 lascia il compagno con cui viveva e cambia vita: «ho abbracciato la via della continenza come la Chiesa chiede alle persone omosessuali» racconta «ora sono felice, sento di trasmettere la luce di Dio a chi incontro». A palazzo Isimbardi a Milano lo scorso 15 maggio, Ariño ha deciso di accettare l’invito di Alleanza Cattolica e di Obiettivo Chaire per lanciare la sua testimonianza anche al pubblico italiano.

 L'omofobia

Fa subito capire che ha accettato con entusiasmo l’invito di venire in Italia per uno scopo preciso. «Nel vostro paese» spiega «esiste un grande problema che si chiama legge sull’omofobia. Non dovete sottovalutare questa legge». Lo scrittore avverte che nel mondo l’accusa di omofobia ha travalicato gli argini: «si considera omofobo tutto ciò che si oppone all’omosessualità e tutto ciò che lega l’omosessualità alla sofferenza è condannato. Nel mio caso parlano di “omofobia interiorizzata” perché sono un omosessuale contrario alle leggi gay. E non posso mai parlare». Non nasconde, comunque, che la violenza omofoba esiste: «omofobo è la parola stessa “omosessuale”. È violento ridurre una persona a quello che fa a letto». Omofobo è anche l’atto omosessuale perché, spiega: «la pratica omosessuale nega la differenza tra i sessi e perciò è una forma di violenza. Tutti siamo nati grazie a questa differenza naturale e negarla è un atto omofobo». Ecco perché, accusa lo scrittore, la violenza contro gli omosessuali nasce in ambienti gay: «dove la pratica omosessuale è giustificata e accettata esiste una recrudescenza dell’omofobia. Fateci caso: non si parla mai dell’orientamento sessuale dell’aggressore, di chi davvero si macchia di omofobia. Aggredire l’omosessuale è una dichiarazione di omosessualità».

Il matrimonio gay

L’ omofobia è soprattutto la porta d’ingresso a leggi pro-gay. Philippe Ariño ha combattuto in giro per l’Europa contro questi falsi diritti. «Nel nostro continente l’ondata dei diritti gay nasce negli anni ’90. Per far approvare il rapporto Lunacek hanno cambiato i termini, hanno parlato di lotta alle discriminazioni ma è rimasto lo stesso impianto ideologico del rapporto Estrela». In Francia ha combattuto in prima fila insieme a tutti i movimenti che si sono contrapposti alla legge Taubira sul matrimonio per tutti. È contrario a questa legge perché «è una legge omofoba. Riduce le persone alle proprie pulsioni. Un matrimonio non può basarsi sull’orientamento sessuale ma solo sulla differenza di sesso. Per questo dico sempre: un omosessuale può sposarsi! Certo, deve solo farlo con una persona di sesso opposto». In Francia poi sono emerse le gravi conseguenze sociali legate a questa legge. «I legislatori» continua ancora Ariño «si son resi conto tardi che i bambini ora hanno almeno 3 genitori, e ripeto: almeno! Questa legge ha cancellato l’amore, il legame che esiste tra i bambini e i loro genitori biologici. Nessuno aveva intuito queste conseguenze».

Chiesa e omosessualità

La vera felicità per Ariño è iniziata quando ha scelto di praticare la castità. «Solo se si crede in Dio si può abbracciare la via della continenza. È come una luce che illumina la mia vita». Esiste un profondo disagio nella nostra cultura che nasce proprio da una rottura con la Chiesa e con Dio: «Uomini e donne non sanno più amarsi e l’amicizia è erotizzata. Questo è il vero dramma da cui nasce l’omosessualità». E lancia un preciso appello a tutti i cattolici: «Imparate dalla Chiesa che ama noi persone con tendenze omosessuali e non contrappone mai l’eterosessualità all’omosessualità ma difende la diversità dell’uomo e della donna».

Michele Canali