debito in forte calo copydi Mario Adinolfi

Quando da parlamentare in carica presi la decisione di non ricandidarmi, fu anche perché guardando i dati dell'attività della legislatura non si poteva che giudicarli disastrosi. Alla fine del 2012, dopo aver predicato e attuato "austerità" con sacrifici pesantissimi sulla pelle degli italiani, il debito pubblico sfondò quota duemila miliardi di euro.

Pareva una cifra insostenibile, per via degli interessi su tale debito mostruoso ogni politica di pubblico investimento sembrava impraticabile, il macigno piazzato sulle spalle dei nostri figli li constringerà ad una fatica di Sisifo. Bene, siamo nel 2017 e Banca d'Italia ha appena comunicato che il debito pubblico ha toccato un nuovo record assoluto, duemilatrecento miliardi di euro. In una legislatura sono riusciti a farlo crescere di trecento miliardi di euro, ovviamente di conseguenza le condizioni degli italiani sono peggiorate, i poveri e i disoccupati sono più del 2012, nulla ma proprio nulla è stato fatto per i bisogni delle famiglie italiane, il tutto nonostante tre anni consecutivi di crescita del Pil, dunque in teoria con un Paese in ripresa. Davanti a un bilancio del genere il ministro dell'Economia, che è stato sempre lo stesso, il "tecnico" Pier Carlo Padoan, cosa dovrebbe dire? Forse potrebbe sussurrare uno "scusate" e andarsene a fare manifestazioni di piazza con la figlia così magari le evita il solito foglio di via (tanto è la figlia di Padoan, quando si stancherà di fare la fricchettona papà da qualche parte la piazza). Che fa invece Padoan? Si inventa la dichiarazione del secolo e tutti i quotidiani, docili, ci fanno il titolone a tutta pagina: "Il debito è in forte calo". Ha appena battuto il record di sempre. Come fanno a mentire così? E perché i giornali, a capo chino, scrivono sotto dettatura senza fare il più banale dei fact checking?