popolo della famigliadi Mario Adinolfi

La seconda metà di ottobre ci accoglie con alcune certezze che sarà bene rendere evidenti ai militanti del Popolo della Famiglia.

La prima: tra meno di sessanta giorni le Camere saranno sciolte, una volta approvato (o bocciato) il Rosatellum e alla fine della sessione di bilancio, massimo 15 dicembre. La seconda: entro marzo si terranno le elezioni politiche, probabilmente il 4 marzo. La terza: in vista delle elezioni politiche serviranno organizzazione, nervi saldi e capacità razionale di replica alle bugie che ci pioveranno addosso. Che la replica debba essere razionale, cioè "di testa" e mai "di pancia", è il lascito più importante contenuto in O capiamo o moriamo e ribadito con grande efficacia e nettezza da padre Maurizio Botta nella straordinaria giornata al teatro Sala Umberto del 14 ottobre.

Chi c'era ricorderà bene le sue parole, chi non c'era può vedere la registrazione integrale sulla pagina del Popolo della Famiglia TV sia su YouTube che qui su Facebook. A seguito della giornata alla Sala Umberto, con il solito metodo delle segnalazioni contemporanee organizzate, è stato bloccato il mio profilo e chiedo a tutti di raggiungermi sulla pagina Amici di Mario Adinolfi dove alcuni dirigenti del Pdf mi permettono di far sentire la mia voce, inevitabilmente limitata. Resta gravissimo che in piena campagna elettorale (il 5 novembre si vota al municipio Roma X) al presidente di un movimento politico sia negato diritto di parola su una infrastruttura fondamentale della comunicazione, senza che questi abbia oltraggiato nessuno ma solo per l'attivismo liberticida degli avversari politici. Equivale al meccanismo degli editti bulgari berlusconiani o alle fatwa islamiche o alle liste nere dei regimi totalitari. Non si può fare a Costituzione italiana vigente e porremo la questione nelle dovute sedi.

Ora però serve attrezzarci dialetticamente alla campagna elettorale. Sostenere il Popolo della Famiglia alle prossime politiche, far sì che possa raccogliere più di un milione di voti, è l'unica strada che si può percorrere se si vuole evitare che i politici italiani inseriscano nell'ordinamento giuridico norme devastanti come la legge sull'eutanasia, la depenalizzazione dell'utero in affitto, l'abolizione del diritto all'obiezione di coscienza per i medici antiabortisti, la droga libera, la statalizzazione della prostituzione, il gender nelle scuole, il "matrimonio" gay. Se si vuole invertire la rotta con il reddito di maternità e il quoziente familiare varati alla prima riunione del Consiglio dei ministri per rivoluzionare davvero l'Italia mettendo la natalità e la famiglia al centro del progetto di rinascita del Paese, con progetti concreti come la piena libertà scolastica e il sostegno immediato ai nuclei numerosi e a chi si fa carico delle disabilità, si può solo votare Popolo della Famiglia. Ovviamente essendo il Pdf un soggetto nuovo nel panorama politico nazionale, ancorché sperimentato nelle ultime due tornate amministrative, sarà oggetto di una durissima campagna atta a silenziarlo prima e ad accusarlo di ogni nefandezza poi, da parte di chi vede messa a rischio la propria rendita di posizione. Questi soggetti produrranno una serie di argomentazioni mendaci per provare a fermare la crescita dei consensi al Popolo della Famiglia, che rappresenta una clamorosa novità capace di terremotare equilibri consolidati da decenni. Tali argomentazioni ruoteranno attorno a 5 bugie di base, che sarà bene dimostrare immediatamente come tali e smontare con il ricorso a poche frasi assolutamente logiche e pienamente razionali.

PRIMA BUGIA: "SIAMO MINORANZA, NON DOBBIAMO FARCI CONTARE". Chi non si fa contare, non conta. Molto semplice, la politica attuale comprende solo i rapporti di forza, o sei presente con un peso che deriva dalla rappresentanza di interessi che si manifestano in voti alle elezioni o le decisioni vengono prendere a prescindere da qualsiasi capacità di "influenza culturale" o persino di "mobilitazione dal basso". Il sogno di qualche decina di professori di Alleanza cattolica di influenzare i politici a partire dalla propria superiorità intellettuale è naufragato nella legislatura che va concludendosi: unioni gay, divorzio breve e quant'altro sono leggi approvate con un consenso molto ampio nonostante persino la clamorosa "mobilitazione dal basso" garantito a supporto delle argomentazioni dai due Family Day. La politica, semplicemente, se ne è fregata. Se la minoranza non si fa contare e non esprime dunque un peso politico di rappresentanza diretta che assegna il diritto di essere seduti ai tavoli dove si decide, nel momento in cui si prendono le decisioni non conta assolutamente niente.

SECONDA BUGIA: "BISOGNA DIALOGARE CON LE ISTITUZIONI, PER CONDIZIONARLE". Tutte le istituzioni si sono dimostrate platealmente ostili alla presenza organizzata dei cattolici interessati a promuovere la famiglia e i principi non negoziabili. Il presidente della Repubblica, cattolico, ha firmato senza porsi alcun problema leggi platealmente incostituzionali come la legge Cirinnà che per fare unire duemila coppie gay civilmente e riconoscere loro la reversibilità della pensione ha negato nella stessa legge quel diritto a un milione di coppie con figli che hanno la sola colpa di essere eterosessuali, anche se scelgono la stessa identica formula dell'unione civile. I presidenti di Camera e Senato si sono sbracciati facendo a gara su chi fosse più prono alla lobby Lgbt. Dal governo i cattolici si sono fatti letteralmente prendere per il culo nella recentissima Conferenza nazionale sulla famiglia, risoltasi in un fallimento sancito dalla boldriniana innovazione lessicale: "Si deve dire famiglie". Cioè si deve pensare solo ai citati duemila. A ventinove milioni di italiani sposati che allevano faticosamente quindici milioni di figli minori o maggiorenni non ancora autonomi, un'altra istituzione come il ministro dell'Economia Padoan ha chiaramente detto: bamboli, per voi non c'è una lira. Chi ha creduto alle promesse degli ultimi cinque presidenti del Consiglio (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni) di tutti i colori politici sulla famiglia, ha creduto a dei marinai. E "i nuovi", i grillini, anch'essi protagonisti alla Conferenza per la famiglia con Virginia Raggi nella veste istituzionale di sindaco della Capitale, alla prova del governo hanno subito tagliato fondi per le scuole cattoliche, assistenza ai disabili, stanziamenti per gli asili. Atti amministrativi platealmente antifamiliari, in cui campionessa è Chiara Appendino sindaco di Torino che ha innovato lessicalmente per via boldriniana insediando l'assessorato "alle famiglie" e assegnandolo al presidente di Arcigay. Tutte le istituzioni (Quirinale, Palazzo Chigi, Camera e Senato, sindaci delle principali città) hanno mostrato ostilità alle politiche pro-family e pro-life, basta pensare a come la presidenza del Consiglio gestisce con Maria Elena Boschi i fondi dell'Unar. Le "istituzioni" sono ormai tutte politicizzate e conoscono solo i rapporti di natura politica. Vuoi influenzare "l'istituzione" Rai? Devi avere peso politico, altrimenti ti becchi il festival di Sanremo con Elton John e Ricky Martin testimonial dell'utero in affitto, con la "tassa lgbt" pagata in ogni singolo programma di informazione o di intrattenimento, con Franco Di Mare che a Unomattina insulta i cattolici polacchi che recitano il rosario. Se la posizione a sostegno di quei cattolici fosse politicamente "pesante", Di Mare quell'intemerata non la farebbe mai. Questo ormai vale per tutti i livelli istituzionali, dalla presidenza della Repubblica fino ai meandri del servizio pubblico radiotelevisivo passando per le aule di tribunale e la Corte costituzionale. Senza peso politico in quelle stanze decisive non si conta nulla, non le si influenza dall'esterno con un convegno.

TERZA BUGIA: "IL VOTO AL PDF E' BUTTATO, NON POTRA' MAI ESSERE DETERMINANTE". Il quadro politico generale che emerge dall'approvazione del Rosatellum chiarisce definitivamente qual è il disegno dei proponenti la legge (Partito democratico, Forza Italia, Lega, alfaniani e verdiniani): proseguire con le larghe intese. Dal 2011 l'Italia è retta da una maggioranza composta da eletti di centrodestra e eletti di centrosinistra. I governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni si sono retti grazie a circa cento voti nelle due Camere garantiti da eletti nelle liste del Pdl berlusconiano alle elezioni 2013. Il partito di Alfano, con un consenso che pochi danno superiore al 2%, è stato determinante per tutti e cinque gli anni della legislatura. Addirittura sarebbero bastati meno di dieci senatori "disobbedienti" a Palazzo Madama e la legge Cirinnà sarebbe stata bocciata. In una recentissima intervista a Repubblica il buon Renzi ha platealmente ringraziato uno degli eletti più vicini a Silvio Berlusconi, Denis Verdini, per aver reso possibile l'approvazione della legge sulle unioni gay. Meno di dieci senatori sono determinanti. Se il Popolo della Famiglia non supererà la soglia di sbarramento del 3% non otterrà nessun eletto. Se lo supererà gli effetti della legge gli garantiranno minimo venti eletti tra Camera e Senato. Determinanti, esattamente come lo è stato il pugno di senatori verdiniani per la legge Cirinnà. Ma in senso contrario. Se i venti deputati di Alfano hanno retto il governo per l'intera legislatura, i parlamentari pidieffini sapranno per cosa reggerlo e su cosa farlo cadere. Lo dichiareranno preventivamente agli elettori e su questo si vincoleranno, non potendo "tradire" pena la perdita delle ragioni stesse del loro consenso.

QUARTA BUGIA: "I LEADER DEL PDF NON SONO MORALMENTE AFFIDABILI". In politica la "charachter assassination", la prassi di minare sul piano personale le leadership nuove che si affacciano, è una ovvietà del mestiere. E dunque Adinolfi è "divorziato risposato a Las Vegas", Amato "parla solo di sé", Di Matteo "è troppo umorale", De Carli "non è laureato" e via dicendo. Ognuno di noi ha evidentemente limiti e manchevolezze umane. Tutti stanno dando oltre le umane possibilità per testimoniare, pagando prezzi enormi di persona, con la propria vità la verità e la possibilità di costruire una vera alternativa politica in questo paese. A mani nude. Non arricchendosi, ma spendendo soldi, tanti soldi, presi dalle proprie tasche, per far sì che l'Italia abbia un'occasione per salvarsi. Poi, siamo esseri umani. Ma vi chiediamo solo il paragone sincero: Berlusconi è più moralmente limpido? Salvini o la Meloni hanno una situazione familiare regolare, da citare ad esempio? Alfano e Lupi, Parisi e Quagliarello sono meno egoriferiti? Siamo tutti lampadine fulminate, amici miei. Tutti: io che scrivo e anche tu che leggi. Dio sceglie poi dove compiere il miracolo di far irradiare comunque una qualche luce di verità. All'elettore chiediamo solo di scegliere il bagliore di ciò che è vero, non la continuità con ciò che si sa ormai essere solo vecchiume destinato a generare disastri.

QUINTA BUGIA: "IL PDF DEVE UNIRSI AL CENTRODESTRA PER FAR VALERE LE SUE RAGIONI". A chi scrive converrebbe enormemente approfittare del Rosatellum e bussare alle porte del centrodestra offrendo il simbolo di cui è proprietario per incassare il collegio sicuro per sé e per un paio di amici. In questo però vale l'esperienza, vale il fatto che ho già fatto il parlamentare eletto in un grande partito molto "generico" sui temi valoriali, vale il fatto che ho scelto di non ricandidarmi in quel tipo di partito anche se era comodo farlo. Il Popolo della Famiglia cambia la storia solo se raggiunge un livello di consenso tale da poter sedere autonomamente al tavolo delle trattative. Per far questo faremo una campagna elettorale per spiegare agli italiani, partendo dai milioni che hanno partecipato ai Family Day o simpatizzato con essi, che se vogliono una replica delle elezioni 2013 e dei loro esiti possono votare per le vecchie coalizioni tradizionali. E che gli effetti saranno esattamente gli stessi: governi di larghe intese incapaci di risolvere i problemi veri del paese e dunque concentrati nel cercare qualche "mito di progresso" su cui esercitarsi per anni per far vedere che loro cambiano l'Italia, come Renzi e Gentiloni che ora ripetono solo che loro hanno "varato le unioni gay" come fiore all'occhiello della loro disastrosa attività di governo. Sull'eutanasia in prima lettura alla Camera bisogna ricordare che solo 37 aventi diritto al voto hanno votato contro, sul divorzio breve solo 11 contrari al Senato: centrodestra e centrosinistra "di governo" su queste cose si alleano, l'intergruppo parlamentare sulla droga libera è capitanato da un ex colonnello di Gianfranco Fini. Nelle scorse ore si è riunito il segmento dei "moderati" a supporto di Forza Italia: c'è Gaetano Quagliariello (rispettabile fondatore di Idea con Roccella e Giovanardi), ci sono Raffaele Fitto e l'ex segretario radicale Daniele Capezzone, c'è il segrerio dei Liberali (abortisti e pro-matrimonio gay) Stefano De Luca, c'è Flavio Tosi a cui a Verona il nostro Filippo Grigolini ha fatto vedere come si fa. E sapete chi è il leader di cotal raggruppamento? L'ineffabile ex ministro della Famiglia dei governi Renzi e Gentiloni, Enrico Costa: quello che tre ore prima del Family Day del Circo Massimo giurava con Alfano al portavoce del Dnf che avrebbe votato contro la legge Cirinnà, pronto venti giorni a voltare gabbana votando a favore, rivendicando quel voto anche recentemente sui giornali. Allora che facciamo, ci mettiamo con il centrodestra di questi soggetti qui, di tutte queste continue ambiguità, di un Berlusconi pascalizzato a cui non interessa assolutamente niente di alcun valore (anche se alcuni insistono a volerlo "federatore", ma l'avete visto in faccia dopo la plastica degli 81 anni?) che non sia quello delle sue aziende, quelle dove imperversano Barbara D'Urso e Alfonso Signorini madrina e padrino dei diritti lgbt? Chi vota quel centrodestra fa lo stesso errore di chi ha votato Pdl nel 2013, consegnando il paese a larghe intese già scritte e a leggi vergogna ulteriori già pronte.

Si vince e si cambia solo se si vota Popolo della Famiglia, se si dà forza politica ad una realtà nuova e completamente autonoma, che si batte contro il disastro della vecchia politica tripolare (non c'è nulla di nuovo nel grillismo, nulla di buono nel centrosinistra, nulla di chiaro nel centrodestra) per essere antidoto contro il rischio dell'estremismo. Bisogna portare al governo il buonsenso delle madri e dei padri di famiglia, un milione di persone che votano Pdf possono costruire questa rivoluzione, testimoniando la verità contro ogni bugia.

 

Fonte: https://www.facebook.com/danilo.leonardi.52/posts/1407174676024856